Le politiche energetiche sono un elemento cruciale per il futuro sostenibile dell’Europa e dell’Italia. Con le recenti elezioni del Parlamento Europeo, è arrivato il momento di fare il punto sulle mosse verdi messe in atto fino ad ora e guardare in avanti. Attraverso questo articolo esploriamo le iniziative e le regolamentazioni energetiche più recenti a livello europeo e italiano, fornendo uno spunto di riflessione sui possibili sviluppi futuri.
Politiche Energetiche Europee: da ieri a oggi
Dall’inizio del 2019 l’Unione Europea ha decisamente accelerato la svolta ecologica, adottando il Green Deal come strategia di punta per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tra le principali iniziative troviamo:
- Il Green Deal Europeo: piano ambiziosissimo per ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Uno sforzo epocale che include mosse chiave come il miglioramento dell’efficienza energetica, l’aumento delle rinnovabili e la promozione dell’economia circolare per una gestione smart dei rifiuti.
- Il Piano d’Azione per l’Economia Circolare: un vero e proprio progetto per rivoluzionare l’approccio ai rifiuti, puntando a ridurli e massimizzare il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali. Insomma, l’obiettivo è liberarsi dalla schiavitù dell’usa e getta.
- La Strategia per l’Idrogeno: tassello fondamentale per svezzare i settori più inquinanti come l’industria pesante e il trasporto a lunga percorrenza, promuovendo l’idrogeno verde come combustibile alternativo.
- Il Meccanismo di Transizione Giusta che fornisce supporto finanziario e tecnico alle regioni e ai settori più colpiti dalla rivoluzione verde, per non lasciare indietro nessuno.
Insomma, l’Unione Europea ha decisamente ingranato la marcia verso un domani a prova di crisi climatica!
Nelle ultime legislature i Verdi hanno fatto da apripista esercitando una notevole influenza sulle politiche ambientali dell’UE, anche senza essere nella maggioranza. Socialisti e Liberali hanno cavalcato l’onda verde rivendicando con orgoglio le iniziative ecologiche degli ultimi anni. Ma con le recenti elezioni europee, i Popolari hanno mostrato insofferenza verso alcune misure, lasciando intendere che le cose potrebbero cambiare.
Anche l’Italia cavalca l’onda verde
Anche l’Italia ha abbracciato le linee guida europee col Piano Integrato Energia e Clima (PNIEC), roadmap energetica 2021-2030 per ridurre emissioni e aumentare le rinnovabili. Sono state messe in atto mosse concrete come incentivi per migliorare l’efficienza energetica di case, imprese e trasporti, oltre a sviluppare tecnologie avanzate e sistemi di accumulo per la resilienza del sistema.
Il vero colpo di genio è stato il Superbonus 110%, incentivo che ha dato slancio alla riqualificazione edilizia green, riducendo consumi ed emissioni. Un successo che ha spinto enormi investimenti nelle rinnovabili solare ed eolica, settori in cui l’Italia è già leader in Europa. Priorità anche alla mobilità sostenibile, con incentivi per veicoli elettrici, infrastrutture di ricarica e promozione della mobilità urbana green tramite trasporto pubblico e bici.
Qualche riflessioni sugli ultimi eventi
Secondo il rapporto “Empowering Urban Energy Transitions” della IEA, la temperatura globale continua purtroppo a salire, richiedendo azioni urgenti per migliorare l’efficienza energetica, soprattutto nelle città dove si concentra il maggior consumo energetico. E quando gli incentivi per le auto elettriche in Italia sono ripartiti nel 2024, il fondo è andato letteralmente a ruba in un batter d’occhio, dimostrando un fortissimo interesse dei consumatori verso soluzioni green.
Questo significa una cosa sola: la sensibilità ambientale non è più solo una moda passeggera, ma una tendenza di massa! Tuttavia, c’è ancora bisogno di maggiori risorse per sostenere questa domanda crescente di sostenibilità. Per questo, le politiche future dovranno aumentare incentivi e fondi dedicati, mentre le istituzioni dovranno continuare a promuovere e facilitare l’accesso a tali incentivi.
Allo stesso tempo, amministrazioni locali e governi nazionali devono collaborare per creare ambienti urbani ecologici e resilienti, integrando la riqualificazione energetica con lo sviluppo delle infrastrutture per l’e-mobility e potenziando il trasporto pubblico. Senza dimenticare di spingere anche sulla diffusione delle comunità energetiche rinnovabili per una produzione e un consumo davvero green.
Conclusioni
L’Italia ha compiuto progressi nelle politiche energetiche, ma c’è ancora molta strada da percorrere per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del PNIEC e del Green Deal Europeo. Con le elezioni europee, l’orientamento delle nuove politiche energetiche è incerto e potrebbero esserci cambi di rotta, ma l’impegno per una transizione energetica equa e sostenibile deve rimanere una priorità politica. Il cambiamento climatico richiede azioni immediate!